STOP IMMEDIATO DEI BOMBARDAMENTI E DELL’EMBARGO CONTRO GAZA. BASTA CON L’OCCUPAZIONE ISRAELIANA DEI TERRITORI PALESTINESI
Continua
in questi giorni il massacro del popolo palestinese da parte dello
Stato d’Israele, i cui raid hanno già provocato centinaia di morti e
migliaia di feriti, oltre a distruggere decine di case, ospedali,
scuole e moschee. Questa azione militare è solo l’ultima dimostrazione
della sistematica "pulizia etnica" che da decenni viene portata avanti
da Israele. La quasi totalità dell’informazione, nazionale ed
internazionale, cerca di accreditare la versione israeliana di un
"attacco difensivo" contro un "gruppo terrorista" che ha violato la
tregua e continua a lanciare missili contro il territorio israeliano.
Non fa invece alcun riferimento al fatto che la Striscia di Gaza è
isolata da quasi venti anni, e che da oltre due anni subisce un embargo
che ha distrutto l’economia palestinese e portato quasi alla fame la
popolazione; dimentica inoltre che Israele ha ripetutamente disatteso
centinaia di risoluzioni di condanna internazionali, procedendo invece
ad occupare sempre nuovi territori e ad isolare e frazionare,
attraverso l’innalzamento di un Muro, la comunità palestinese.
Anche i missili lanciati da Hamas contro il territorio israeliano
colpiscono prevalentemente la popolazione civile; qualunque azione
violenta condotta contro le popolazioni civili dev’essere condannata.
Come dev’essere condannata l’ipocrisia di tutti coloro che vogliono
mettere sullo stesso piano la violenza di uno stato occupante, con la
complicità degli USA e di quella pseudo comunità internazionale che ha
consentito per sessanta anni il perpetuarsi dell’occupazione dei
territori palestinesi, con la violenza di coloro che intendono
liberarsi dallo Stato di Israele.
Disapproviamo completamente l’azione del Governo italiano e
dell’opposizione di centrosinistra, caratterizzate entrambe dalla
totale assenza di una netta e forte condanna delle azioni militari
israeliane.
Lavoriamo per costruire mobilitazioni e manifestazioni di
solidarietà con la popolazione palestinese, vittima dell’occupazione
israeliana e relegata in aree che assomigliano sempre più a quei lager
che nessuno può aver dimenticato.