“Le mie onde regolate su un’assenza”
Carlo Ghirardato (chitarra e voce)
interpreta
Fabrizio De André (1940-1999)
“Le mie onde regolate su un’assenza” è un recital nudamente tenuto da una chitarra e soprattutto da una voce. La mia voce come espressione di una vita, che “dopo tanto sbandare”… e proprio in virtù di questo mio lungo sbandare, assapora oggi in piena consapevolezza un dono. Il dono è la forza evocativa di Fabrizio De André poeta aedo cantore di un’intera società per almeno quattro decenni: dagli anni’60 ad oggi. Numerosi tra noi sono cresciuti sul suo canzoniere, e grazie ad esso sin dalla più tenera età, abbiamo imparato ad attribuire valore alla parola. Sappiamo bene, a dispetto di ogni pervasivo strombazzamento attuale, di essere gli eredi di una tradizione omerica. Fabrizio nel riaccostare la poesia alla musica ha sanato un’antica ferita, una perniciosa scissione. Grande la sua maestria. Persino la velocità di smaltimento, a cui oggigiorno è destinata ogni proposta artistica, non intacca la sua opera che ha invece acquisito lo status di un classico. Le sue canzoni, piene di senso e pertanto vitali, sono altamente degne di essere riproposte…naturalmente a regola d’arte. Come un atto d’amore per un pubblico attento, che sa bene quanto il versificare di Fabrizio sia stato da lui lungamente soppesato, proprio al fine di non far confusione. In qualità d’interprete non posso chiamarmi fuori dal mandare le sue liriche a memoria, salendo sul palco senza spartiti né testi: come se fossi cieco. Come se fossi, e di fatto lo sono, un libero trasmettitore di suoni e parole che hanno saputo raccontare anche il nostro presente…”e poi il futuro”.
Carlo Ghirardato
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