Sangue dal Naso, Scuola Diaz – Genova 2001

Teatro 51

Giovedi 4 Dicembre Ore 21:30

Teatro Celestino V, Via Celstino V, L’aquila

 
 

Dopo la recente sentenza che assolve i vertici responsabili dei massacri di Genova, Spazio Libero 51, Teatro 51, con la collaborazione di Teatri-Offesi, propone lo spettacolo "Sangue dal Naso" della compagnia "condizioni avverse" (http://condizioniavverse.org/).

 
IL TESTO


Lo spettacolo non ha un vero e proprio testo. Gli attori seguono uno schema e degli appunti.  L’attore  che  deve  interpretare  il  monologo  fa  riferimento  alla sua memoria visiva per far vedere allo spettatore quello che lui stesso  sta  vedendo  (e  non  ricordando,  come  se  avesse lavorato  su  un  copione  con  tutte  le  battute  scritte).  Questo avviene per coinvolgere maggiormente lo spettatore.

IL TEMPO
 
 
La narrazione dei fatti parte da lunedi 16 luglio 2001 e termina domenica 22 luglio 2001, con particolare attenzione alle giornate di venerdi e sabato.
Lo  spettacolo  viene  continuamente  aggiornato  e  segue  gli  sviluppi  delle  indagini,  delle perizie e dei processi.

 
PERSONAGGI E ATTORI

Andrea  Maurizi  veste  i  panni  di  numerosi  personaggi  che sono  stati  protagonisti  di  quelle  giornate  del  luglio  2001  a Genova.
I personaggi scelti sono soprattutto figure legate al potere, al mantenimento dell’ordine e alle perizie.
Senza  giudicarli  mostra  le  loro  idee  e  le  loro  convinzioni, mettendole  a  confronto  e  svelandone  le  contraddizioni  e  i misteri  trovando  sempre  una  giustificazione  plausibile  a  tutto,  fino  al  punto  di  essere comico agli occhi degli spettatori.
La  narrazione  si  intreccia  ai  ricordi  personali  dell’attore  stesso  e  al  percorso  che  l’ha spinto a creare questo spettacolo.
Simone Moraldi, insieme a una ragazza muta, sempre presenti in scena senza parlare mai, rappresentano con  il loro mutismo e  i  loro  logori vestiti da clown  il  tentativo delle persone, che a Genova  hanno  subito  delle  violenze,  di  essere  ascoltate  e credute dall’opinione pubblica. L’unico modo che hanno di farsi sentire  è  quello  di  cantare  o  di  mettere  della  musica  in  un vecchio stereo.
Si ha quindi un forte contrasto nella differente capacità comunicativa dei due personaggi nei confronti del pubblico.

Lo spettacolo vuole svelare le differenze tra quello che la gente comune sa e quello che le  vittime  delle  violenze  raccontano,  usando  paradossalmente  solo  le  parole contraddittorie del potere e i ragionamenti dell’attore stesso. Non siamo gli scopritori della verità su Genova, ma vogliamo mettere  lo spettatore nella condizione di chiedersi: "che cosa è falso di quel che mi hanno detto?".
Per  facilitare gli spettatori, ogni persona di cui si parla all’interno dello spettacolo ha un pelouche che lo rappresenta.


 
MUSICHE

 
Le musiche usate sono di De Andrè, di Capossela e di De Gregori. Vengono  utilizzate  anche  registrazioni  di  Radio  GAP  e  Radio Popolare.
 
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