Manifestazione a L’Aquila il 30 ottobre

 

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CONTINUIAMO UNITI LA MOBILITAZIONE
CONTRO GLI ATTACCHI AI DIRITTI DEGLI STUDENTI E DEI LAVORATORI!

NON PASSERANNO!

 

Si può infilare a qualcuno un
coltello nel ventre, togliergli il pane, non guarirlo da una malattia, ficcarlo
in una casa inabitabile, massacrarlo di lavoro, spingerlo al suicidio, farlo
andare in guerra… Solo pochi di questi modi di uccidere sono proibiti.

Bertolt Brecht, Me-ti. Libro delle svolte

 

 

Il decreto Gelmini volto a
distruggere la scuola italiana è da ieri diventato legge. I
provvedimenti che colpiscono l’università lo erano già
da tempo. Le politiche del governo Berlusconi che proseguono,
peggiorandola, una linea iniziata dalla “riforma”
Zecchino-Berlinguer e dalla Moratti,
uccidono
l’università consegnandola in mano al profitto dei privati e
uccidono la scuola trasformandola in un’azienda in perenne
competizione
. Questi
provvedimenti creano istituti (e di conseguenza studenti) di “serie
A e di serie B”, cancellano l’università pubblica e
impongono tasse altissime: vogliono aumentare le disuguaglianze
sociali e di classe per fare dell’Italia un paese in cui possano
essere ancora più sfruttati il nostro lavoro e le nostre
esistenze, vogliono sottrarci possibilità e spazi vitali.

Nello stesso momento in cui
taglia 8miliardi€ alla scuola e 1,5miliardi€ all’università,
il nostro
“caro”
governo si impegna a sostenere banche, speculazioni finanziarie &
co., aumenta le spese militari: mentre aiuta i grandi poteri
economici toglie a tutti noi quel diritto elementare, conquistato con
le lotte di chi ci ha preceduto, che è l’accesso parificato
alla formazione. Alla nostra forte risposta che ha fatto nascere
mobilitazioni ovunque Berlusconi reagisce da “piccolo grande duce”,
promettendo repressione agli studenti.
Ancora
più determinati, ovunque abbiamo gridato lo stesso coro: noi
la crisi non la paghiamo!

Gli attacchi che colpiscono
il mondo dell’università e della scuola sono gli stessi che
colpiscono milioni di lavoratori.

Il governo e Confindustria attaccano il diritto di sciopero, la
contrattazione collettiva e i diritti di base, alimentano il fenomeno
dei morti sul lavoro, causato dai ritmi insostenibili dello
sfruttamento. Del resto con la favola del maestro unico come ritorno
ai “bei tempi antichi”, circa 90mila insegnanti perderanno il
posto. Nelle università l’accesso alla ricerca viene
bloccato ancora di più rispetto alla pessima situazione
attuale. A noi tutti vogliono riservare un futuro di precarietà,
vogliono tenerci nel costante ricatto della perdita del lavoro:
la
nostra precarietà è il loro profitto!

Con le manifestazioni e le
occupazioni che stanno finalmente riportando alla vita sociale tutto
il paese, stiamo dimostrando la nostra grande forza, stiamo iniziando
a costruire un futuro diverso! Non dobbiamo fermarci mai!
Gli
avvenimenti delle
mobilitazioni in Francia contro il CPE dimostrano che la lotta paga!

Iniziamo a chiedere
l’abrogazione delle leggi vergogna contro scuola e università,
vogliamo forti investimenti nel settore pubblico, i tagli vanno fatti
alle spese militari!

Partiamo dalla nostra unità per vincere, continuiamo le
mobilitazioni e coordiniamo le nostre lotte con quelle dei
lavoratori, precari e non!

Condividiamo le nostre
esperienze,
continuiamo
fuori e dentro le scuole e le università a confrontarci in
assemblee permanenti, la mobilitazione deve proseguire a oltranza

e
deve essere costruita
da tutte e tutti noi!

Siamo noi la politica e l’opposizione reale che vuole un mondo
migliore! Iniziamo a costruirlo!

 

 

SpazioLibero51

 

sl51@inventati.org

 

http://spaziolibero51.noblogs.org

 

 

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