Nonostante la pioggia battente, si è tenuto davanti il palazzo della
prefettura
dell’Aquila il presidio di protesta per l’abrogazione del DL 137/2008 e
dell’art.
64 della L. 133/2008. Presenti circa un centinaio di persone, tra studenti di
scuole superiori e universitari, precari e lavoratori della scuola, personale
ATA, pensionati. Con loro i COBAS Scuola, i militanti dello SpazioLibero51, gli
attivisti del Comitato Antirazzista. Tutti concordi nel manifestare il dissenso
nei confronti di provvedimenti che prevedono un taglio di 8 miliardi di euro
alla
scuola pubblica, l’ulteriore aumento del numero degli alunni per classe, la
riduzione delle ore di lezione per tutti gli ordini di scuola, l’accorpamento
di 2.500 istituti con meno di 500 alunni e la chiusura di 4.500 scuole con meno
di 50 alunni, lo smantellamento del tempo pieno, il funzionamento delle scuole
materne anche solo al mattino e con una sola insegnante, il taglio di 131.841
posti di docenti e ATA, la disoccupazione per altrettanti precari che lavorano
da decenni nella scuola. Nessun dubbio sul fatto che il maestro unico tuttologo
determinerà un netto peggioramento della qualità della scuola elementare;
che l’impostazione della riforma, caratterizzata dalla restaurazione
dell’ordine e da una falsa immagine di “serietà”, vuole far credere che
i
problemi della scuola e della società si possano risolvere tornando al
grembiulino, al voto numerico, alla bocciatura con il 5 in condotta, alle
classi
differenziate per alunni stranieri. L’assemblea esprime un netto rifiuto nei
confronti di qualsiasi ipotesi di
mediazione sul “maestro unico” e di contrattazione sui tagli, che
significano sempre ed in ogni caso la
riduzione della qualità e della quantità del servizio pubblico; in generale,
ritiene
che l’obiettivo di questa politica scolastica sia solamente un ulteriore
dequalificazione della scuola pubblica e il
potenziamento della scuola privata. Il sapere non si compra. Il lavoro
non è merce. La lotta continua.
prefettura
dell’Aquila il presidio di protesta per l’abrogazione del DL 137/2008 e
dell’art.
64 della L. 133/2008. Presenti circa un centinaio di persone, tra studenti di
scuole superiori e universitari, precari e lavoratori della scuola, personale
ATA, pensionati. Con loro i COBAS Scuola, i militanti dello SpazioLibero51, gli
attivisti del Comitato Antirazzista. Tutti concordi nel manifestare il dissenso
nei confronti di provvedimenti che prevedono un taglio di 8 miliardi di euro
alla
scuola pubblica, l’ulteriore aumento del numero degli alunni per classe, la
riduzione delle ore di lezione per tutti gli ordini di scuola, l’accorpamento
di 2.500 istituti con meno di 500 alunni e la chiusura di 4.500 scuole con meno
di 50 alunni, lo smantellamento del tempo pieno, il funzionamento delle scuole
materne anche solo al mattino e con una sola insegnante, il taglio di 131.841
posti di docenti e ATA, la disoccupazione per altrettanti precari che lavorano
da decenni nella scuola. Nessun dubbio sul fatto che il maestro unico tuttologo
determinerà un netto peggioramento della qualità della scuola elementare;
che l’impostazione della riforma, caratterizzata dalla restaurazione
dell’ordine e da una falsa immagine di “serietà”, vuole far credere che
i
problemi della scuola e della società si possano risolvere tornando al
grembiulino, al voto numerico, alla bocciatura con il 5 in condotta, alle
classi
differenziate per alunni stranieri. L’assemblea esprime un netto rifiuto nei
confronti di qualsiasi ipotesi di
mediazione sul “maestro unico” e di contrattazione sui tagli, che
significano sempre ed in ogni caso la
riduzione della qualità e della quantità del servizio pubblico; in generale,
ritiene
che l’obiettivo di questa politica scolastica sia solamente un ulteriore
dequalificazione della scuola pubblica e il
potenziamento della scuola privata. Il sapere non si compra. Il lavoro
non è merce. La lotta continua.
http://spaziolibero51.noblogs.org
sl51@inventati.org